sabato 24 agosto 2013

L'Investimento Perfetto



I timori e le incertezze di questo momento storico rendono difficile, per il piccolo risparmiatore, ogni decisione di investimento. In un precedente articolo avevo, infatti, illustrato una semplice strategia per rimandare nel tempo le decisioni importanti mantenendo un profilo di rischio molto basso.

Vi è invece chi sta pensando di prendere decisioni di risparmio/investimento con un arco temporale più lungo e con l'intenzione di avere rendimenti migliori rispetto agli investimenti in strumenti di liquidità.

Nel campo degli investimenti finanziari accade molto spesso che la scelta più semplice e comprensibile risulti, a conti fatti, la migliore (in termini di rischio/competenza/rendimento). Ed infatti alla base della Strategia di quello che possiamo definire l’Investimento Perfetto vi è la prima e più importante regola per costruire un Portafoglio Perpetuo. Stiamo parlando della “diversificazione” del rischio. Infatti, partendo dagli studi di Harry Browne (uno statunitense ex analista finanziario e politico liberale morto nel 2006), l’italiano Francesco Caruso ha riproposto, nell’ottica dell'investitore europeo, una serie di modelli nei quali la diversificazione diventa la chiave di volta per avere rendimenti apprezzabili in ogni fase del ciclo di vita dell'Economia di riferimento.

Per Browne l’alchimia perfetta di protezione e rendimento per l’investitore è la suddivisione del proprio Portafoglio in 4 aree di cui il 25% è rappresentato dalle Azioni (indice S&P 500), il 25% dall'Oro, il 25% da Titoli di Stato a Breve (Cash) e il 25% da Titoli di Stato a Lungo (Treasury a lungo). Allo stesso modo Caruso disegna alcuni "portafogli modello" articolati per area ed allocazione tra i quattro elementi: indici azionari, oro, bonds governativi a 10 anni, bonds governativi a 6-12 mesi (ad esempio il modello basato sull'area Euro ha il 25% legato all’indice azionario tedesco Dax, il 25% legato all’andamento dell’oro, il 25% legato ai CTz italiani per il breve ed il 25% legato al Bund tedesco decennale).

Il principio di base del funzionamento di una tale composizione è l’intercomunicabilità e la ciclicità dei mercati che si influenzano tra di loro sia in correlazione positiva che in correlazione negativa. Infatti ogni componente del portafoglio esprime le sue caratteristiche positive in una determinata fase del ciclo dell’economia. E così, come afferma anche Caruso, il rendimento sarà trascinato dalla componente azionaria nei momenti di crescita; la deflazione e i rendimenti reali negativi premieranno l’oro ed i metalli preziosi; in fasi di contrazione il rendimento premierà i bonds lunghi e la loro cedola; il cash è premiante nei momenti di inflazione.

In base a questi principi e con l'esperienza di oltre un decennio di osservazioni, il Portafoglio Perfetto ha realizzato dal 2000 al 2012 un rendimento dell'8,2% in un periodo in cui è successo di tutto. Così come anche i modelli teorici dell'analista finanziario Caruso, hanno realizzato per tale periodo rendimenti anche superiori a tale percentuale. Tali modelli sono costantemente aggiornati da Caruso che fornisce anche servizi, preziose informazioni ed analisi che disegnano il quadro della situazione dei mercati (rialzo, ribasso, neutrale) e che sfociano in segnali operativi ben mirati per chi condivide il suo approccio e che, pertanto, intende affrontare i mercati con questa strategia di investimento.

Altro elemento di semplicità e di vantaggio di quest'approccio per l'investitore è che si può costruire un portafoglio/modello utilizzando quasi esclusivamente gli ETF.

Ed è quello che Caruso propone nei suoi modelli. Infatti, partendo dalle percentuali base di suddivisione della torta, si vanno ad inserire nel primo spicchio gli ETF rappresentativi dei principali mercati Azionari (USA, Europa, BRIC). Nel secondo spicchio si va ad inserire la componente dei Metalli preziosi (ed in particolare dell'oro). Nel terzo spicchio inseriremo i Bond Governativi di lungo periodo (anche qui è possibile una componente USA, una componente EURO e se si vuole una componente Italia). L'ultimo spicchio che riguarda la parte più liquida del portafoglio (CASH), può essere gestita con ETF che ripropongono i rendimenti dei titoli a breve delle diverse aree, oppure, suggerendolo a chi ne sia già provvisto, di tenerla investita sui conti deposito liberi o con scadenze a breve (6-12 mesi).

Con questa struttura avremo costruito un cruscotto con il quale dovremmo riuscire a gestire i nostri investimenti in modo più tranquillo avendone ridotto in misura drastica la volatilità del rendimento. Se poi siamo bravi a percepire i movimenti macro dei mercati, potremmo, con pochi movimenti nel tempo (quindi con poche commissioni), riuscire ad intercettare (aumentandone il peso all'interno del modello) la parte più ampia dei movimenti positivi degli asset reali (azioni e metalli) che nel lungo periodo danno rendimenti migliori. In determinati momenti tali asset possono portare però a perdite di valore anche consistenti. Proprio in queste fasi, l'utilizzo dei titoli a reddito fisso (governativi a breve e lungo) in una % superiore, potrà aiutare a mitigare il rischio e di conseguenza gli effetti negativi per il valore dei nostri investimenti.

Come sempre consiglio una fase di analisi e di studio sugli strumenti e le strategie da adottare, ma soprattutto una fase di auto-analisi che parte dalla conoscenza della propria situazione personale finanziaria e psicologica.

A presto!

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