sabato 12 febbraio 2011

L'educazione che vorremmo



Spesso può capitare di riflettere su concetti e comportamenti che nel tempo i nostri genitori, o i cari con cui siamo cresciuti, hanno cercato di trasmettere e, talvolta, hanno imposto durante la nostra infanzia e durante la nostra adolescenza.

Oggi potrà sembrare molto chiaro ciò che volevano insegnarci, ma quando eravamo più giovani abbiamo spesso sofferto per privazioni o imposizioni che poco riuscivamo a comprendere. Oggi siamo ben consapevoli del senso di ciò che i nostri cari volevano insegnarci ed oggi stiamo maturando quel momento di crescita che il tempo ha portato con se. Abbiamo agito in un modo che spesso non condividevamo, ma che, soprattutto, non comprendevamo, anche se, a distanza di tempo, abbiamo compreso che, forse, era il modo giusto di agire.

Quello che ci è mancato però, quando eravamo più giovani, è il momento di crescita e comprensione che stiamo avendo adesso. Prima eravamo immaturi per comprenderlo. Prima dovevamo “fare” o “non fare” e basta. Oggi capiamo il perché. Oggi abbiamo il momento di crescita che forse ci serviva quando eravamo più giovani.

Di certo la comprensione di oggi ha un valore per noi diverso da quello che poteva avere un tempo. Oggi, più che avere un momento di crescita, abbiamo un momento in cui l’amore e la stima per i nostri cari aumenta.

Quando eravamo giovani, avremmo avuto un reale momento di crescita se avessimo compreso in quello stesso momento il senso delle azioni o delle raccomandazioni dei nostri cari. Ma molto spesso non abbiamo avuto modo di comprendere.

Oggi che ci troviamo anche noi ad essere coinvolti nella crescita dei nostri cari e soprattutto dei nostri figli, abbiamo una possibilità in più. Oggi possiamo dare un reale momento di crescita cercando di far comprendere ciò che suggeriamo o che a volte imponiamo.

Non dobbiamo avere l’alibi di “sei piccolo per poter capire”. Dobbiamo sforzarci a far comprendere prima di dare un suggerimento o un’imposizione. E’ vero che a volte alcuni ragionamenti possono essere non completamente comprensibili da parte di un bambino, ma qui non si tratta solo di spiegazioni scolastiche. Qui è in gioco un rapporto di interscambio molto profondo. Un bambino sarà più ricettivo rispetto a ciò che cerchiamo di trasmettere o di suggerire, quando il rapporto sarà sullo stesso livello. Quando il bambino vedrà in noi un alleato o una persona capace di comprendere e tollerare anche un capriccio insensato.

Di certo, nella nostra frenetica realtà, non sempre riusciamo a dedicare abbastanza tempo alla valorizzazione di tale rapporto. Siamo troppo “impegnati a mandare avanti la famiglia”. Facciamo i nostri bravi compiti da genitori, ma non sempre riusciamo ad essere tali realmente. "Mandare avanti la famiglia" non va inteso solo per l’aspetto economico, ma va interpretato in un contesto molto più ampio, dove i rapporti interpersonali vengono prima delle relazioni economiche. Dovremmo cercare di dedicare più tempo al rapporto con i nostri cari senza limitare la nostra partecipazione solo alla presenza fisica. La nostra presenza dovrebbe essere intensa e piena di significato. Dobbiamo imparare a giocare, soffrire e gioire con loro.

Il compito del genitore non è solo quello di “generare” e di garantire un’educazione scolastica ai propri figli. Il compito del genitore è quello di vivere un rapporto di reciproca comprensione e di continuo interscambio emozionale con i figli. Per questa strada, i piccoli, comprenderanno anche senza bisogno che a loro venga fatto un ragionamento; anche senza avere la spiegazione del perchè di un consiglio o di un suggerimento che oggettivamente potrebbero non essere in grado di comprendere.

A volte non sono necessarie le parole per spiegare il significato di un gesto.

venerdì 4 febbraio 2011

Dove vanno i mercati? (del 04/02/2011)


A distanza di alcuni mesi, ritorno ad osservare la situazione dei mercati per capire come si è evoluta e qual è lo scenario attuale.

Per quanto riguarda l’oro, ci eravamo lasciati sulla soglia psicologica di $ 1.300 all'oncia e cercavamo di capire se vi sarebbe stata una rottura al rialzo con un target da definire o se tale livello avrebbe, invece, agito da resistenza spingendo indietro le quotazioni. La rottura c’è stata e da quel momento si è potuto osservare un ingresso di molti investitori che hanno generato rialzi fino a $ 1.430 all’oncia dopo che vi erano stati due tentativi di storno che sembravano dover presagire uno storno più consistente.

Da tale massimo del 07/12/2010 vi è poi stato un altro storno che sembrava aver fallito l’inversione di tendenza al ribasso su base mensile. Inversione che ha poi avuto inizio dal massimo del 02/01/2011 ($ 1.423 all’oncia) a partire dal quale le quotazioni dell’oro hanno rotto al ribasso 3 minimi ($ 1.363 del 15/12/2010, $ 1.330 del 15/11/2010 e $ 1.315 del 15/10/2010) realizzando altrettanti massimi sempre inferiori ai precedenti. Le quotazioni, in caso di rottura al ribasso del minimo del 28/01/2011 ($ 1.308), potrebbero essere proiettate al primo supporto importante che è il massimo di giugno a quota $ 1.262.

Per avere maggior supporto all’analisi possiamo osservare le quotazioni azionarie che in linea teorica hanno un andamento correlato negativamente rispetto alle quotazioni dell’oro. Andamento che ovviamente può, in periodi di incertezza, presentare momenti di correlazione positiva. Tale correlazione positiva l’avevamo identificata nel post di ottobre, quando, dopo la forte incertezza dei mesi precedenti le quotazioni dei titoli azionari avevano cominciato a prendere un verso positivo. Infatti, da quel momento, le quotazioni hanno continuato ad avere forza ed hanno rotto alcuni massimi importanti proiettando le quotazioni verso i massimi del 2008 (e del 2007 per il Nasdaq). Anche gli indici Europei, che mostravano una crescita più contenuta, stanno rompendo, in questi giorni, resistenze importanti che li proiettano verso obiettivi ambiziosi.

Le quotazioni dell’oro, dal canto loro, avevano cominciato ad evidenziare la debolezza, che si è poi tramutata in un’inversione al ribasso su base mensile, ristabilendo quella correlazione negativa che la teoria definisce tra le quotazioni dei titoli azionari e quelle del metallo prezioso.

Ci troviamo a questo punto ad un altro bivio. In pratica, gli indici azionari, pur sempre nella direzione positiva (non vi sono ancora segnali di inversione), sembrano stiano respirando un momento e le quotazioni dell’oro stanno decidendo se continuare la discesa verso il primo supporto importante che avevo segnalato a $ 1.262. Dobbiamo ovviamente tenerne d’occhio la forza relativa e la ristabilita correlazione negativa che potrebbe, così come è stato ad Ottobre, venir meno per un certo periodo. Da questi elementi potremo ricavare spunti operativi per dirigere le nostre scelte di investimento.

Infine, possiamo osservare l’andamento dell’Eurocoin, per il quale, nella precedente mia osservazione, avevo evidenziato un andamento negativo che durava da Marzo 2010, ma avevo al contempo evidenziato che poteva essere un rallentamento (storno) fisiologico dato che era cresciuto senza sosta a partire dall’inizio del 2009. Questa valutazione è stata confermata dal fatto che, da ottobre 2010 ad oggi, l’Eurocoin ha ripreso a crescere mantenendosi, in gennaio 2011, pressochè stabile rispetto a dicembre 2010. Su tale valore hanno inciso, tra l’altro, il rallentamento della produzione industriale e dell’interscambio commerciale in alcuni dei maggiori paesi dell’area Euro, che però è stato controbilanciato dal miglioramento del clima di fiducia delle imprese. Il prossimo aggiornamento, che sarà al 25/02/2011, dovrebbe darci qualche indicazione in più circa lo stato dell’economia o almeno farci comprendere se la ripresa potrà, pur lentamente, proseguire o se dovrà affrontare ancora tempi di incertezza.