Per rendere più ampio il significato dell’apprendimento a seguito di esperienze negative, non posso non considerare l’effetto delle emozioni sulle nostre azioni.
Non voglio schematizzare troppo l’analisi, in quanto potrei rischiare di rendere freddo il concetto che voglio esprimere, ma non posso non considerare che, a seguito di alcune esperienze, noi cerchiamo di programmare meglio le nostre azioni future (per non sbagliare ancora).
Devo considerare però che, anche di fronte al programma più pensato e ai propositi migliori, il nostro comportamento futuro potrà essere soggetto, in ogni caso, all’influenza delle nostre emozioni.
L’emotività del momento può condurre, infatti, ad azioni impulsive che vanno al di la delle nostre intenzioni iniziali o dei nostri propositi.
In particolare, quando mettiamo in gioco (investiamo) le nostre risorse, facciamo un programma che abbraccia un certo arco temporale, che può essere più o meno lungo a seconda delle esigenze e della portata dei nostri obiettivi (ripeto ancora che gli obiettivi non sono sempre e solo obiettivi materiali, ma sono anche obiettivi morali, spirituali e di relazione).
Ebbene, tale programma è stato fatto in un momento di calma, riflettendo bene, in base alle informazioni in nostro possesso, sulle diverse fasi che lo riguarderanno e, in base a questo programma, si è fatto un piano di azione.