giovedì 5 agosto 2010

La strategia intelligente dell’investitore accorto.


Proviamo adesso a capire quali possono essere i principi di base che deve tener presente una persona che vuole investire in maniera più attiva la propria liquidità in esubero, passando attraverso la costruzione di un portafoglio equilibrato (rischio/rendimento) con lo scopo di veder crescere nel tempo il potere d’acquisto dei propri risparmi.

Come vedrete, quello che andrò a raccontarvi, vi potrà sembrare abbastanza ovvio e scontato, ma scoprirete che (se non siete già impegnati in investimenti diretti) il problema principale dei piccoli investitori è proprio quello di non affidarsi alle regole semplici. Infatti, una volta familiarizzato con gli strumenti del mercato finanziario, si è portati a dimenticare le basi dalle quali si è iniziato e si può andare fuori strada rispetto al piano e agli obiettivi prefissati.

Per cui non entrerò nel merito della vostra formazione e della costruzione del vostro portafoglio. Sarebbe come generalizzare sull’alimentazione, consigliando un’unica dieta a 100 persone.

Cercherò invece di orientarvi, come ho fatto nei precedenti post, verso l’acquisizione di consapevolezza nelle vostre scelte. Mi permetto di dirvi ciò, in quanto io ci sono passato ed anche se l’esperienza è la migliore formazione (e per sua natura non finisce mai il suo processo), avere delle linee guida di certo potrebbe aiutarvi ad evitare almeno gli errori più grossolani.

Prendo a prestito una celebre frase di uno dei più famosi investitori contemporanei e cioè Warren Buffet, che sintetizza le brevi considerazioni che farò: “L’investimento deve essere razionale. Se non lo capite non lo fate”.

Chiedo scusa se può sembrarvi retorica, ma è proprio così. Nessuna scommessa, ma decisione razionale che scaturisce da valutazioni quantomeno logiche che si basano su elementi misurabili.

Cioè non dovete cercare di avere ragione sul mercato quando fate un investimento, bensì dovete sforzarvi a capire il mercato da quale parte vuole andare. Forse avrete letto queste cose tante volte e magari non ci fate neanche più attenzione. Ma vi assicuro che le regole semplici vi aiutano ad avere un metodo lineare.

Dovrete scegliere quale tipo di investitore volete essere. Cioè su quali basi volete fondare i vostri investimenti. Vi sconsiglio vivamente di operare esclusivamente in base ai consigli dell’amico promotore o del conoscente che lavora in banca o dell’amico che già opera autonomamente sulle azioni o su altri strumenti di investimento.

Questo non per screditare tali figure (del resto anche io potrei essere un "amico che già opera autonomamente sulle azioni"), bensì per stimolarvi a fare scelte che poi sarete in grado di gestire. Se approfondite la conoscenza di un titolo imparerete a comprenderne il DNA e vi parrà ad un certo punto di essere in grado di prevederne i movimenti. Questo avviene dopo diverse ore di osservazione (ovviamente non tutte insieme) e dopo aver compreso gli aspetti “fondamentali” e “tecnici” dei mercati.

Da quest’ultimo punto di vista si deve distinguere logicamente l’Analisi Fondamentale di un titolo dall’Analisi Tecnica. Dico logicamente e concettualmente in quanto ritengo che l’investitore attento deve imparare a prendere dei punti di riferimento da entrambi i campi di analisi.

Forse alcuni di voi si sono già imbattuti in testi di Analisi Fondamentale e di Analisi Tecnica o hanno letto su diversi siti internet analisi approfondite di titoli dai due punti di vista.

Quello che è importante fare è arrivare a definire una metodologia ed una strategia che siano adatte a voi e che siano frutto della vostra analisi personale che dovrà portarvi ad avere dei punti di riferimento “fondamentali” e dei punti di riferimento “tecnici”.

Sappiamo che esistono una miriade di indicatori di Bilancio ed una miriade di indici tecnici a disposizione. Si deve capire quali di questi indicatori sono adatti al vostro modo di investire e quali si adattano al vostro modo di gestire una posizione di investimento.

Potrete capirlo solo cominciando a studiare gli indicatori più semplici e cominciando a seguirli nel loro modo di comportarsi dal punto di vista pratico. Del resto, se non dovrete operare professionalmente, vi renderete conto che sarà sufficiente la comprensione approfondita di un numero di indicatori non eccessivamente ampio.

Dopo esservi costruiti delle basi per l’analisi (ad ogni modo non smettete mai di studiare), dovrete impostare la costruzione del vostro portafoglio in base ad un principio che non sempre è tenuto nella giusta considerazione quantitativa da chi comincia ad investire autonomamente i propri capitali.

Sto parlando della Diversificazione degli investimenti che può realizzarsi con vari strumenti ed in modi differenti.

Lo scopo principale della diversificazione degli investimenti è quello di non concentrare troppo il rischio. Per cui, definita la nostra tolleranza al rischio, la diversificazione sarà la strada che percorreremo per raggiungere il livello di rischio/rendimento progettato.

Innanzitutto è bene tener presente che la quota da destinare agli investimenti, a prescindere dal rischio, non dovrebbe mediamente superare il 10% del proprio patrimonio disponibile (includendo in quest’ultimo tutti i beni liquidi e meno liquidi – immobili - della propria famiglia). Per cui, pur ipotizzando una perdita quasi totale derivante dai nostri investimenti, l’effetto non dovrebbe intaccare l’equilibrio dell’economia generale della famiglia.

Di tale importo dedicato agli investimenti, si dovrà poi fare una gestione graduale e pianificata e, a seconda dei momenti di mercato, non ci sarà sempre la necessità di avere tutto impegnato in strumenti finanziari. Anzi, è sempre opportuno avere una somma liquida a disposizione per rendere più flessibile la gestione del proprio portafoglio.

Partendo da questa cifra si possono cominciare a fare le proprie scelte di investimento misurando anche la propria tolleranza al rischio.

In via generale potremmo definire un primo tipo di diversificazione del portafoglio basandoci sugli strumenti su cui investire e la proporzione tra gli stessi ed il livello di rischio.

Rischio Basso: si andrà a costruire un portafoglio che investe principalmente nel mercato monetario e obbligazionario (conti di deposito, titoli di stato, obbligazioni societarie) con lo scopo di mantenere nel tempo un rendimento basso ma costante.

Rischio Medio: si andrà a costruire un portafoglio che investe in maniera equilibrata nel mercato monetario/obbligazionario e nel mercato azionario (azioni ed altri strumenti negoziabili come le azioni es. Etf) con lo scopo di ottenere un rendimento minimo e costante associato ad un incremento, nel lungo periodo, del valore del proprio capitale (quello legato alla quota azionaria). Si potrà anche inserire qualche semplice strumento di copertura del rischio (ma solo se si è ben compreso lo strumento es. opzioni).

Rischio Alto: si andrà a costruire un portafoglio che investe principalmente nel mercato azionario ed in strumenti derivati (con una quota ridottissima o nulla di investimento monetario) con lo scopo di ottenere, in un periodo più o meno lungo, un incremento del valore del proprio capitale.

Questa distinzione vuole rappresentare (come già detto in altra occasione) una mappa per orientarsi e, dunque, non tiene conto delle innumerevoli vie di mezzo che più verosimilmente si possono riscontrare nella realtà.

Un secondo tipo di diversificazione del portafoglio è quella basata sulla scelta di imprese o enti diversi, operanti in diversi settori e appartenenti a Paesi geograficamente e politicamente differenti.

In tal modo si va a ridurre il “rischio specifico” (cioè quello legato allo specifico emittente e allo specifico livello di capitalizzazione; allo specifico settore; allo specifico Paese) rispetto invece al “rischio sistematico” che è il rischio che riguarda l’andamento generale del mercato di riferimento (azionario, obbligazionario, delle merci, ecc.) e che, se si decide di investire in un determinato mercato, non si può eliminare.

Il terzo tipo di diversificazione è quello che si basa sulla scelta della valuta dei nostri investimenti ed è influenzato dal rapporto tra valute dei diversi Paesi.
Siccome il rapporto di cambio delle valute è influenzato da una serie di fattori macroeconomici (tassi d’interesse, tassi d’inflazione, tasso di crescita del PIL, deficit Commerciale) che esprimono lo stato di salute dell’economia di un Paese, è opportuno attuare tale diversificazione (cioè avere investimenti in diverse valute) per non legare la variazione del proprio portafoglio all’andamento di un’unica valuta.

Ricapitolando: se avete intenzione di cominciare ad investire in borsa dovete programmare i passi graduali che vi porteranno alla strutturazione del vostro portafoglio.

1)   Dovrete innanzitutto acquisire le basi teoriche che portano alla scelta degli strumenti di investimento e alla comprensione delle  vostre attitudini personali (conoscenza accurata degli strumenti di investimento; studio dell’Analisi Fondamentale e dell’Analisi Tecnica).
2)   Pianificazione dei vostri investimenti dal punto di vista della tempistica, dell’orizzonte temporale e della vostra tolleranza al rischio (scelta degli strumenti, scelta dei mercati di riferimento, scelta delle valute).
3)   La terza fase è quella dell’inizio dell’operatività di investitore. Tale fase deve necessariamente essere preceduta da un periodo di osservazione più o meno lungo degli strumenti e dei mercati che abbiamo selezionato (magari con l’individuazione degli specifici titoli o degli specifici settori su cui andremo ad operare). Ci sono diversi strumenti in rete che vi consentono di fare il cosiddetto paper trading (cioè una simulazione di acquisto e vendita di titoli).
4)   L’ultima fase, che da un certo momento in poi sarà una costante della nostra operatività, è quella di monitoraggio e calibratura del nostro portafoglio con l’esecuzione del nostro piano operativo e con la verifica dei presupposti alla base dello stesso.

Sono semplici regole di comportamento che vi aiuteranno a strutturare una strategia di investimento intelligente. “Intelligente” non significa vincente, ma è il modo di fare le cose necessario (benché non sufficiente) per avere possibilità di far aumentare il valore del vostro portafoglio.

Il resto dipenderà dal vostro intuito, dalla vostra capacità di leggere i dati e le notizie a disposizione in maniera “indipendente”, cioè facendosi una propria opinione di ciò che sta accadendo ad un mercato o ad un titolo.

Non crediate che sia roba da esperti. Infatti, se guardate e leggete un po’ in giro, i cosiddetti esperti diranno cose differenti o daranno interpretazioni differenti degli stessi fenomeni. Allora, chi ha ragione? Non vi sentite in grado di indovinare un andamento? Non lo dovete fare. Dovete basarvi, invece, su analisi ragionate che abbiano come fondamento le conoscenze che avete acquisito ed in base alle esperienze che vi siete fatti sul campo. Un orecchio agli esperti va bene, ma non per orientarvi, bensì per ampliare le vostre vedute.

Solo con questi accorgimenti eviterete di essere avventati nelle scelte e non vi farete prendere dal panico o dall’overconfidence (eccesso di fiducia in se).

Questi errori psicologici in cui può cadere l’investitore “normale” (cioè il piccolo investitore) sono l’altro 50% delle vostre possibilità di successo insieme alle altre regole che abbiamo visto fin’ora. Su tale argomento (che fa parte della finanza comportamentale) ritornerò successivamente perché ha bisogno di essere affrontato con la dovuta serietà. Solo operando in reale (cioè cominciando ad investire soldi veri) potrete capire di cosa sto parlando e di quanto tale aspetto possa influenzare il successo di un investimento.

A presto!

P.S.: Di seguito vi inserisco i link per seguire questo argomento dall’inizio. Inoltre, vi consiglio di dare un’occhiata ai link che ho messo sulla barra laterale ("risorse per l’investitore"), dove potrete trovare fonti interessanti di notizie, informazioni sugli strumenti e sui mercati, formazione, analisi.
Buona lettura!

- Risparmiatore, investitore e speculatore: le tre anime dell’homo oeconomicus.

- Risparmiatore, investitore e speculatore: descrizione grafica.

- Investitore vs speculatore. Tratti distintivi.

- Gli Strumenti ed i Mercati per investire.

 



 

8 commenti:

  1. Ho letto attentamente tutto l’articolo e sembra che gli errori che compie il piccolo risparmiatore siano proprio quelli più semplici, cioè quelli che con un po’ di attenzione si potrebbero evitare. Anche se ritengo che non sia semplice investire con cognizione in quanto lo studio che consigli tu, non sempre è un processo che tutti gli investitori riescono mentalmente a seguire.
    Per quanto riguarda la psicologia, io faccio piccoli investimenti in azioni, non con tutta la diversificazione che hai indicato tu e devo dirti che nei periodi in cui seguo con più attenzione i miei titoli, sono preso emotivamente da diverse situazioni che si verificano. Invece, quando non mi è possibile seguire e magari li vado a controllare dopo un mese, il discorso cambia, cioè verifico solo quanto ho guadagnato o quanto ho perso (intendo di valore del portafoglio) e devo dire che la cosa risulta meno stressante.
    Non ti dico in questo periodo in cui non si capisce i mercati che direzione stanno prendendo. Forse questo era il momento giusto per non seguire i miei titoli, tanto più o meno rispetto a due tre mesi fa stiamo agli stessi livelli. Mi sono stressato inutilmente!!
    Ciao.

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  2. Ciao Cristiano è un piacere averti qui.

    Purtroppo è così, spesso gli errori che si compiono, per i quali ci arrabbiamo, sono sempre quelli banali che potevamo evitare.

    Se questo può essere vero, hai compreso anche l'altro aspetto, cioè, se non si è portati o non si ha voglia di studiare, il consiglio è di non cimentarsi negli investimenti, ma aprire qualche conto di deposito o comprare qualche titolo di stato.

    Per quanto riguarda l'aspetto psicologico non bastano semplici parole. E' un argomento importante quanto la formazione tecnica ed è la causa principale delle azioni irrazionali dei piccoli investitori che portano a perdite importanti.
    Il distacco dagli eventi e dall'andamento del portafoglio è uno degli esercizi che l'investitore dovrebbe imparare da subito. Del resto tu sei testimone di ciò in quanto l'hai testato (involontariamente) su te stesso.

    Ciao e condividi questi argomenti con i tuoi amici...

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  3. Ciao Antonio.
    Io ho qualche nozione di titoli e borsa, ma non ho mai cominciato ad operare direttamente.
    Ho letto questo articolo ed anche alcuni dei precedenti. Volevo dirti che ho avuto un quadro di insieme abbastanza chiaro dei passi da fare per cominciare ad investire seriamente e soprattutto le attenzioni da tenere presenti.
    Spero di avere la pazienza e il tempo per dedicarmi allo studio e all’osservazione.
    Ti volevo chiedere due informazioni che forse non potevi inserire in questo articolo.
    Quale è l’investimento minimo consigliato per cominciare ad investire e quale il servizio internet (broker on line) migliore per chi vuole cominciare ad investire direttamente (semplice ed economico).

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  4. Si lo posso testimoniare: se investite dovete gradualmente perdere il contatto emotivo con il vostro portafoglio (oltre a studiare)!

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  5. Buona sera Mauro.

    Mi fa piacere che tu abbia letto tutti gli articoli sull'argomento e mi fa piacere che qualche spunto tu l'abbia trovato.

    Sulle informazioni che mi chiedi posso dirti quanto segue:

    1) l'investimento consigliato non c'è; devi fare innanzitutto la tua strategia, cioè decidere in che modo vuoi impegnare la tua liquidità in esubero. Io ho indicato una percentuale di circa il 10% del tuo partimonio disponibile, ma questo deve essere l'impegno massimo che tu avrai dopo qualche tempo che hai cominciato ad investire (e dunque non il capitale con cui cominciare). Da tale cifra dovrai levare (visto che sei all'inizio e presumo voglia avere un rischio basso) una quota che andrai ad allocare in conti di deposito e titoli di stato e con il residuo comincerai ad investire ad es. in azioni. Il consiglio è di cominciare con poco, anche se può sembrarti una cifra simbolica (cioè anche con poche centinaia di Euro). Se poi ti piace, ti senti portato e vuoi continuare impegna gradualmente e nel corso di un anno (quindi non tutta in una volta), una cifra di circa € 5.000. Questo importo non è vincolante, ma ti consente di fare quella diversificazione di cui parlavo senza che le commissioni possano incidere molto su tanti importi spezzettati.

    2) A quest'ultimo aspetto mi collego per il tuo secondo quesito. Non è opportuno che io ti consigli un broker on line, potrei sviare la tua analisi. Il consiglio è di cominciare con uno italiano che ti consenta di operare con le azioni. Ve ne sono diversi dei quali alcuni sono broker in via esclusiva ed altri invece sono banche on line che offrono anche servizi di trading; altri ancora sono anche conti di deposito. Anche su quest'aspetto la tua analisi deve essere personalizzata e deve tener conto delle tue caratteristiche ed esigenze personali. Ad esempio se hai o meno già un rapporto bancario e di banca via internet. Se non ce l'hai puoi cercare un broker che offra entrambi i servizi. Oppure hai già un rapporto on line; in questo caso devi valutare le commissioni offerte dalla tua banca per il trading e quelle di un broker on line puro. Magari hai già un conto e vuoi aprire anche un conto di deposito oltre ai servizi di trading.
    Infine, devi tener conto delle tue modalità di investimento che prevedi per poter fare un opportuno confronto delle commissioni.
    Ti dico giusto qualche nome (Directa, IWbank, Sella, Ing Direct, ecc.) lasciando a te l'analisi e la ricerca di quello più adatto a te (che potrebbe anche non essere tra queste che ti ho indicato).
    Un ultimo consiglio è quello di tenere separato il conto/rapporto che utilizzi per il trading da quello che utilizzi per i tuoi flussi di cassa familiari. E' un consiglo del quale puoi facilmente intuire il motivo.

    Ti aspetto presto! Ciao

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  6. Grazie.
    Per il primo punto ok.
    Per il secondo punto seguirò i tuoi consigli e cercherò quello più adatto, anche se, dai primi giri sui servizi on line che ho fatto, avrò bisogno di chiederti un paio di chiarimenti magari via mail.. ciao

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  7. Sono disponibile per quello che è nelle mie conoscenze, anche se sono convinto che troverai la strada da solo!!

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