domenica 22 novembre 2009

Investimenti e ciclo economico (parte prima).


In un precedente post mi chiedevo “quanto pesano i nostri soldi”.

Nello stesso post accennavo al fatto che, ognuno di noi, può trovare il modo per non veder diminuire il valore dei propri risparmi (siano essi 100 € o 100.000 €) in termini di potere d’acquisto e, in tal accezione, evidenziavo quanto può influire la variabile tempo.

In questo post voglio fare alcune riflessioni, di carattere macroeconomico, che possono precedere la nostra scelta di mettere i nostri soldi in un luogo che ne garantisca quantomeno l’invariabilità del potere d’acquisto nel tempo.

Ovviamente, le diverse forme di gestione dei propri risparmi, possono avere dei rischi diversi a seconda dello strumento che scegliamo, ma tali rischi sono variabilmente proporzionali anche alla conoscenza, da parte nostra, dello strumento che valutiamo adatto a conservare il valore dei nostri “spiccioli”.

Come per ogni aspetto della vita che personalmente affronto, anche per questo argomento, non ho la pretesa di valutare, in maniera oggettiva, una scelta come buona (sicura, efficace, remunerativa ecc) o come cattiva (rischiosa, inefficace, perdente ecc) . Quello che mi interessa principalmente, ma credo possa interessare tutti, è affrontare la questione in maniera quanto più consapevole, facendosi una “propria idea” delle variabili e delle interazioni delle stesse con le nostre scelte.

Andando al cuore della questione, ritengo si possano individuare 3 o 4 mercati (o aree) in cui si può scegliere di investire il frutto del nostro lavoro (in questa sede voglio escludere sicuramente l’investimento in un’attività produttiva, in quanto ciò è diverso dalla semplice tutela del nostro potere d’acquisto).

Si possono quindi individuare: 1) l’area del mercato obbligazionario (che sintetizza la tendenza dei tassi di interesse), 2) l’area del mercato azionario, 3) l’area delle merci (in particolare metalli e, ancora più sinteticamente l’“oro”).

La quarta area che posso individuare è quella del settore immobiliare, che, nella maggior parte dei casi, però, è un’area critica in quanto, soprattutto per i piccoli risparmiatori, è spesso accompagnata dal contestuale indebitamento e questo indebitamento non è solo volto ad effettuare un investimento, ma è diretto al soddisfacimento di un’altra esigenza, che è appunto quella abitativa. Ovviamente anche in questo caso l’aspetto dell’investimento non si può trascurare, ma bisognerebbe affrontare tematiche con un grado di complessità maggiore, il che non è negli obiettivi di questa analisi.

Vado al dunque, evidenziando che, i tre settori che ho individuato e di conseguenza l’opportunità di investire in uno di essi, va rapportata a quelle che sono le fasi del “ciclo economico”, il cui concetto può essere sintetizzato e rappresentato dall'andamento del PIL cioè il “prodotto interno lordo” (il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo).

L’economia vive di cicli di “espansione” (in cui il PIL cresce) e cicli di “recessione” (in cui il PIL scende). I tre settori che ho individuato non si muovono sempre con la stessa fase con cui si  muove il ciclo economico generale.

Questa sfasatura e la sua corretta interpretazione, ci possono aiutare a capire, a seconda della fase del ciclo economico in cui ci troviamo, come si muoveranno, in termini di crescita o di diminuzione di valore, le tre macro aree del mercato (tassi di interesse, azioni, oro).

Tale comprensione ci potrà guidare nelle nostre scelte di risparmio, ovviamente condizionate anche dalla nostra propensione al rischio.

Concludo questa prima parte lasciandovi un grafico che rappresenta un ciclo economico, dove l’asse orizzontale è il tempo e l’asse verticale rappresenta il PIL; l'intensità di crescita o di diminuzione del PIL è misurata dall’ampiezza della curva sinusoidale (sulla quale possiamo anche vedere i punti di massimo e minimo che vogliono rappresentare le inversioni di tendenza di una fase di espansione e di un fase di recessione).


In singoli post successivi cercherò di sintetizzare gli aspetti principali dei tre mercati (interessi, azioni, oro) rapportandoli alle fasi del ciclo economico.

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