venerdì 25 dicembre 2009

Obiettività a Natale.



In questi giorni di festa riflettevo su una cosa che, apparentemente, può sembrare scontata, ma che, spesso, dimentichiamo, dando origine a tanti di quelli che sono i conflitti interpersonali e relazionali.

Il concetto è quello dell’obiettività. Un concetto che, se analizzato, può completamente svuotare di valore questa parola tanto utilizzata e di cui si fa abuso per regolamentare in tutti i campi.

Come si fa a dire: “obiettivamente questo fenomeno è così!”, oppure “se vuoi un parere obiettivo io valuterei di…”.

Anche quello che fa parte della presente valutazione, che è mia e personale e pertanto non è obiettiva, non vuole appunto essere una valutazione obiettiva del concetto di obiettività (il gioco di parole è voluto).

Ogni volta che si esprime un concetto, un giudizio, un consiglio, una sentenza o altre forme di espressione che nelle intenzioni vogliono essere una valutazione obiettiva di fatti o di episodi, saremo sempre in presenza di una valutazione “non obiettiva”.

Quando una persona valuta una circostanza che lo tocca personalmente in maniera diretta o indiretta, si lascia influenzare (per quanto i suoi sforzi siano nella direzione opposta) dal coinvolgimento personale e passionale con quell’evento. E fino a qui può anche starci.

sabato 19 dicembre 2009

Citazione motivazionale del 19/12/2009

Per me correre è sempre stata più una questione di mente piuttosto che di fisico. (Roger Gilbert Bannister, il primo atleta a correre un miglio in meno di 4 minuti)

martedì 15 dicembre 2009

La casa 2 (Prima parte)


Come già riflettevo l’altra volta nel post “La casa” (che non è il titolo di un film horror), quando intraprendiamo una scelta legata alla gestione di un immobile (sia acquisto che vendita, sia ristrutturazione che fitto, ecc) è importante riuscire ad instaurare il rapport con tutti gli interlocutori con i quali ci imbattiamo.

In questo post voglio riassumere, per i diversi tipi di intervento, quali sono le variabili da tenere a mente, per non perdere l’obiettivo primario che è certamente un giusto equilibrio tra il costo che voglio (o posso) sostenere ed il risultato che mi auspico di raggiungere (in termini di “beneficio” legato alla mia esigenza abitativa o immobiliare).

Ho elencato di seguito le diverse situazioni in cui ci si può trovare e per le quali evidenzierò quelle che, secondo me, sono le caratteristiche e le variabili da tenere presenti, in base anche alle esperienze che ho vissuto sulla mia pelle o che da vicino ho seguito per persone a me molto strette o con le quali mi sono imbattuto per esigenze di lavoro.

Pertanto non sono esaustive e nessuna esperienza vissuta in prima persona, può essere sostituita, anche dai migliori consigli.

Ovviamente questa è una sintesi che semplifica i casi, anche se, molto spesso, le situazioni reali sono una combinazione di almeno due di queste tipologie:

  • RISTRUTTURARE / COSTRUIRE CASA
  • ACQUISTARE CASA
  • VENDERE CASA
  • DARE IN AFFITTO CASA
  • PRENDERE IN AFFITTO CASA

Da questo elenco sono esclusi tutti quegli altri casi che, per loro natura, cominciano ad essere speculativi e che non hanno come obiettivo primario quello di risolvere il proprio “problema casa” (ad esempio acquisti ad aste immobiliari, acquisti a stralcio, acquisti e ristrutturazioni ad unico scopo di successiva vendita ad un maggior prezzo ecc.)

Comincerò con la RISTRUTTURAZIONE / COSTRUZIONE.

sabato 12 dicembre 2009

Citazione motivazionale del 12/12/2009

Indipendentemente dal credo professato, la cosa più importante è possedere una mente fredda e un cuore caldo. (Tenzin Gyatso)

domenica 6 dicembre 2009

Libertà e Desiderio




C’è un concetto sul quale non smetterò mai di riflettere, in quanto, benché lo abbia compreso e condiviso, ho dovuto constatare che è molto difficoltoso farlo appartenere alla nostra realtà sociale di uomini.

Il concetto di cui parlo è la strada che potenzialmente porta alla libertà. Libertà non intesa come libertà di non avere vincoli, di non avere legami o di fare tutto ciò di cui abbiamo voglia.

Il concetto di libertà intorno al quale girano i miei pensieri è un concetto che parte dal nostro interno, dalla conoscenza di noi stessi.

Un concetto che non considero come un obiettivo da raggiungere con qualsivoglia azione. 

Penso alla libertà come qualcosa che deve essere e basta, che non deve comportare uno sforzo esterno.

Da questo ultimo punto di vista il concetto di libertà, per essere compreso, può essere contrapposto al concetto di “desiderio”. Questa contrapposizione mi ha aiutato a semplificare la definizione del concetto stesso di libertà (semplifica il concetto, non il modo di raggiungerla).

Siccome ritengo che la libertà debba essere qualcosa che riguarda noi stessi e il nostro rapporto con la Natura, piuttosto che il rapporto con gli altri, si può arrivare alla considerazione che la libertà passa attraverso  la ricerca dell'equilibrio del nostro "io" con la Natura.

Il problema è che bisogna comprendere la Natura pienamente per poter essere in equilibrio con essa.

venerdì 4 dicembre 2009

Citazione motivazionale del 04/12/2009

La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare. (Jiddu Krishnamurti)

domenica 29 novembre 2009

Investimenti e ciclo economico (parte seconda).


Nella prima parte di questo argomento accennavo al fatto che, quando vogliamo investire i nostri soldi, prima di analizzare i singoli strumenti, è opportuno farsi un’idea della fase del ciclo economico che stiamo vivendo e di quelli che possono essere gli scenari futuri.

Ho poi descritto tre mercati che, principalmente, possono trovare una correlazione, benché sfasata, rispetto al ciclo economico.

Adesso voglio dare un’idea di come i tre mercati possono potenzialmente muoversi rispetto al ciclo economico.

Sul grafico che ho inserito alla fine del post sono rappresentati i tre mercati (Obbligazioni – Azioni – oro Gold). Con le frecce verso il basso è rappresentato il raggiungimento del massimo dei tre mercati, ai quali segue l'inizio del decremento delle rispettive quotazioni; mentre con le frecce verso l’alto è rappresentato il minimo dei tre mercati, ai quali segue una ripresa delle rispettive quotazioni.

Il primo dei tre mercati che è opportuno descrivere è quello delle obbligazioni, che sintetizza l’andamento dei tassi di interesse e che è il punto di contatto tra le materie prime e il mercato azionario.

L’analisi dei tassi di interesse, infatti, ci da informazioni circa lo stato di salute dell’economia e dunque, informazioni sulla fase del ciclo economico.

Il mercato obbligazionario infatti è il primo mercato finanziario di cui si può generalmente notare una ripresa nel momento in cui si passa da una fase di recessione ad una di espansione che è rappresentata dall’attraversamento della linea orizzontale del grafico di questo post.

In pratica vediamo che i prezzi delle obbligazioni, nella fase iniziale dell’espansione, raggiungono i loro massimi (e cioè i tassi di interesse raggiungono i minimi) per poi cominciare una rapida discesa (e cioè i tassi di interesse cominciano a salire).

Questo può essere spiegato, ad esempio, dalla maggiore domanda di credito da parte di imprese e consumatori nelle prime fasi di ripresa economica che comporta appunto un aumento dei tassi di interesse soprattutto a lungo termine.

Nel frattempo la fiducia ha fatto aumentate le quotazioni del mercato azionario il quale è un mercato tipicamente anticipatore della ripresa economica; per cui quando le quotazioni azionarie raggiungono i massimi, il ciclo economico non ha ancora raggiunto la sua massima espansione.

giovedì 26 novembre 2009

Citazione motivazionale del 26/11/2009



I 12 Principi di Anthony Robbins


1. Vivi una Vita al servizio degli altri 

“Il modo migliore per trovare te stesso è perderti, mettendoti al servizio degli altri”. (Mahatma Gandhi) 

2. Offri agli altri ciò che vorresti ricevere 

“Abbiamo bisogno di tanto amore per perdonare, ma abbiamo ancor più bisogno di umiltà per chiedere perdono” (Madre Teresa) 

3. Sii gentile 

“La vita è breve, eppure c’è sempre abbastanza tempo per essere cortesi”. (Ralph Waldo Emerson) 

4. Sii straordinario 

“Mira alla Luna. Anche se mancherai il bersaglio, finirai pur sempre in mezzo alle stelle”. (Les Brown) 

5. Cerca l’Unione 

“L’interdipendenza deve essere l’ideale dell’uomo, tanto quanto la sua autonomia”. (Mahatma Gandhi) 

6. Impegnati per vivere con Saggezza 

“La Scienza è l’organizzazione della Conoscenza. La Saggezza è l’organizzazione della Vita”. (Immanuel Kant) 

7. Esprimi la tua gratitudine 

“Quando provi gratitudine, la paura si dissolve per lasciare il posto all’abbondanza”. (Tony Robbins) 

8. Pensa in modo critico 

“Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero. E dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare”. (Albert Einstein) 

9. Sii coraggioso 

“Le cose che devi fare sono proprio quelle che pensi di non riuscire a fare”. (Eleanor Roosevelt) 

10. Sii umile 

“Desideri che le persone abbiamo una buona opinione di te? Non esaltare te stesso”. (Blaise Pascal) 

11. Sii creativo 

“Una persona creativa è motivata dal desiderio di arrivare, non quello di superare gli altri”. (Aya Rand) 

12. Sii presente 

“La cosa meravigliosa è che non è necessario aspettare neppur un momento, per iniziare a rendere il mondo migliore”. (Anna Frank)

domenica 22 novembre 2009

Investimenti e ciclo economico (parte prima).


In un precedente post mi chiedevo “quanto pesano i nostri soldi”.

Nello stesso post accennavo al fatto che, ognuno di noi, può trovare il modo per non veder diminuire il valore dei propri risparmi (siano essi 100 € o 100.000 €) in termini di potere d’acquisto e, in tal accezione, evidenziavo quanto può influire la variabile tempo.

In questo post voglio fare alcune riflessioni, di carattere macroeconomico, che possono precedere la nostra scelta di mettere i nostri soldi in un luogo che ne garantisca quantomeno l’invariabilità del potere d’acquisto nel tempo.

Ovviamente, le diverse forme di gestione dei propri risparmi, possono avere dei rischi diversi a seconda dello strumento che scegliamo, ma tali rischi sono variabilmente proporzionali anche alla conoscenza, da parte nostra, dello strumento che valutiamo adatto a conservare il valore dei nostri “spiccioli”.

Come per ogni aspetto della vita che personalmente affronto, anche per questo argomento, non ho la pretesa di valutare, in maniera oggettiva, una scelta come buona (sicura, efficace, remunerativa ecc) o come cattiva (rischiosa, inefficace, perdente ecc) . Quello che mi interessa principalmente, ma credo possa interessare tutti, è affrontare la questione in maniera quanto più consapevole, facendosi una “propria idea” delle variabili e delle interazioni delle stesse con le nostre scelte.

Andando al cuore della questione, ritengo si possano individuare 3 o 4 mercati (o aree) in cui si può scegliere di investire il frutto del nostro lavoro (in questa sede voglio escludere sicuramente l’investimento in un’attività produttiva, in quanto ciò è diverso dalla semplice tutela del nostro potere d’acquisto).

giovedì 19 novembre 2009

Citazione motivazionale del 19/11/2009

Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo (LAO TZU)

domenica 15 novembre 2009

Il Principio dell'80/20



Chi ha letto qualcosa su questo Blog, ha compreso quanto io tengo al fattore “tempo” come risorsa indispensabile per l’organizzazione della nostra vita.

Ho dato qualche indicazione su come ottimizzarlo per far rendere meglio le nostre attività.

Oggi voglio rafforzare il concetto prendendo spunto dal Principio di Pareto o legge 80/20.

Vilfredo Pareto, ingegnere, economista e sociologo italiano, studiando la distribuzione dei redditi, dimostrò che in una data regione italiana solo una piccola percentuale di individui (circa il 20%) possedeva la maggior parte della ricchezza (circa l’80%).

Questo principio è stato poi empiricamente dimostrato in diversi ambiti, tanto da poter essere considerato come un principio generale secondo il quale: “la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause .

E così (solo per fare alcuni esempi) è stato verificato che il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, l’80% dei ricavi di treni e aerei deriva da un 20% di rotte, l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti, l'80% dei visitatori di un sito internet vede solo il 20% delle pagine; e per fare una caso concreto di un po’ di tempo fa, la Microsoft genera l’80% dei suoi ricavi dal 20% dei suoi prodotti (il sistema operativo Windows e il pacchetto Office).

Per contestualizzare il principio di Pareto ai nostri fini potremmo dire che, il 20% delle azioni che compiamo, ci porta l’80% dei risultati che otteniamo.

Ciò può essere uno stimolo per chi si lamenta di non avere mai tempo per fare quella cosa programmata da tanto tempo e alla quale pare tenere molto.

Per avere più tempo, anche solo per riposarsi o fare una passeggiata, può essere opportuno concentrare tutti i nostri sforzi e le nostre risorse sulle azioni essenziali (che rappresentano il 20% delle nostre azioni), che ci portano la maggior parte dei risultati concreti; potremmo addirittura trascurare il restante 80% delle nostre azioni, che si può definire di contorno al 20%, e che poco porta in termini di risultati (ad es., come dicevo in un altro post, una delle attività inutili, per me, poteva essere guardare programmi banali alla TV, ma ognuno deve individuare le proprie).

Provateci e focalizzate la mente sulle azioni utili: interrompete, quando ve ne accorgete le azioni poco produttive (se solo ci fate attenzione vedrete che non è tanto difficile). Ne trarrete benefici in termini di tempo da dedicare a quello che, appunto per mancanza di tempo, state rimandando da un anno.

giovedì 12 novembre 2009

Citazione motivazionale del 12/11/2009

Alcuni uomini vedono le cose così come sono e dicono: "Perché?". Io sogno le cose che non sono mai state e dico: "Perché no? (G.B. Shaw)

domenica 8 novembre 2009

Idee e Azione




Ho trovato molto interessante e stimolante riflettere sulla natura e sulla struttura del nostro agire.

Per non risultare troppo noioso ho cercato di sintetizzare e rendere quanto più concreta l’analisi (per quanto possibile). 

Mi voglio soffermare, in particolare, sulla comprensione della “natura dell’azione”. 

L’interrogativo che mi pongo è: l’azione è generata dalle idee o le idee sono costruite intorno all’azione? 

Verrebbe da rispondere che alla base di ogni azione deve esserci un’idea. 

Per cui dovrei chiedermi: come si genera un’idea? E potrei, senza eccessive critiche, rispondere che l’idea si genera dal pensiero. Cioè l’idea è il risultato del processo di pensiero. 

Il processo di pensiero è innescato dalla memoria. Quando facciamo esperienza e tale esperienza si fissa nella mente, l'azione successiva, non può che essere generata dall'esperienza (memoria) che abbiamo nella nostra mente. Quante volte ci siamo trovati in situazioni che immediatamente ci hanno ricollegato ad altre esperienze (negative o positive) e tali esperienze hanno condizionato il nostro agire. Proprio perché in quel momento il processo di pensiero è stato condizionato dalla memoria, abbiamo agito (o reagito) guidati (anche inconsciamente) dalla memoria (esperienza). 

Per cui dobbiamo interrogarci sul se possa esservi un’azione che non è guidata dall’esperienza e dal processo di pensiero. 

mercoledì 4 novembre 2009

Quanto pesano i nostri soldi?


Penso ve lo sarete chiesti molte volte. Oppure no?

E’ vero che i nostri Euro sono più pesanti della nonna Lira in termini di grammi (si pensi all’Euro e alla 1000 lire), ma sarebbe semplicistico risolvere il problema dicendo che il peso (in termini di valore) dei nostri soldi si è abbattuto (infatti avrete notato che ho paragonato 1 Euro alla mille lire).

Non voglio certo affrontare la diatriba tra chi pensa che entrare, nel 2001, definitivamente nell’area Euro ci abbia fatto bene e chi invece pensa il contrario. Non ci sarebbe una soluzione univoca e molteplici sono gli aspetti che possono farci appoggiare l’una o l’altra tesi.

Basti pensare a chi ritiene, che se non fossimo entrati nell’Euro, ci saremmo ridotti come l’Argentina; anche se il problema dell’Argentina era opposto al nostro e cioè la moneta era troppo forte, mentre la Lira sarebbe stata debole, con ciò forse favorendo le importazioni.

Del resto gli inglesi si dichiarano esplicitamente a favore di una sterlina debole, gli svizzeri intervengono con frequenza per indebolire il franco e perfino i giapponesi si sono dichiarati pronti a smorzare la forza dello yen.

lunedì 2 novembre 2009

Citazione motivazionale del 02/11/2009

E’ nel momento delle decisioni che si plasma il tuo destino! (Anthony Robbins)

venerdì 30 ottobre 2009

Reti Sociali (social network)




Un concetto sul quale mi sono soffermato e che ritengo di affrontare, anche se in maniera abbastanza snella, è quello di “rete sociale”, la cui definizione più comune che si può trovare su internet è la seguente:

“Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Le reti sociali sono spesso usate come base di studi interculturali in sociologia e in antropologia.”

Per cui, è facile intuire che, alla base di una rete sociale, vi è la persona. Quello che, però, avviene attualmente, nel pensiero comune ed in particolare nell'uso del termine social network, è che non si ha più ben presente che una rete sociale è storicamente e diffusamente una rete fisica.

Fondamentalmente, la confusione che si fa, è quella tra "Social network" (oggetto di studi sociologici) e "Social network services" (ovvero Facebook, LinkedIn, Twitter ecc.)

Il fenomeno dei Social Network è nato negli Stati Uniti e si è sviluppato attorno a tre grandi filoni tematici: l’ambito professionale, quello dell’amicizia e quello delle relazioni amorose (i tre grandi driver della vita).

Il “social network” è la rete delle relazioni sociali che ciascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della nostra vita.

E’ una rete virtuale che Internet può “materializzare”, organizzandola in una “mappa”, che ordina i contatti in base alla tipologia di rapporto che ci lega a ciascuno di loro, consultabile da persone preventivamente autorizzate, che si può arricchire di nuovi contatti, facilitando, oltre all’interazione virtuale, la promozione dei rapporti interpersonali reali. Ed infatti, è grazie invece ai social network services che possiamo finalmente ampliare e gestire al meglio le nostre relazioni personali e professionali, fino ad arrivare a trovare una babysitter affidabile, una persona con gli stessi interessi professionali, un avversario per il tennis o un elettricista capace ed economico, proprio in virtù del nostro network di contatti “fidati”.

giovedì 29 ottobre 2009

Citazione motivazionale del 29/10/2009

Prendo spunto da un'affermazione del barman dello Zen Eat di Salerno: "chiedere rhum in questo locale non significa niente" mostrandomi oltre 20 bottiglie. Questo per dire che, nella vita, se vuoi il meglio (o vuoi quello che è il meglio per te) devi sceglierlo .... (o devi farti consigliare da un buon barman!!)

domenica 25 ottobre 2009

La casa

Nella nostra vita, tutti, prima o poi ed in circostanze diverse, ci troveremo ad affrontare la questione della “casa”. Chi ne ha ereditata una, chi deve prenderla in fitto, chi vuole comprarla, chi vuole rivenderla per cambiare zona o città, chi deve ristrutturarla. Ognuno, si troverà ad affrontare problematiche e situazioni che, forse, non saranno più ripetute nella vita.

Questa cosa è ancor più vera negli ultimi periodi, che hanno visto persone contrarre mutui fino a 40 anni per acquistare la “casa di proprietà”, e che finiranno di pagarla quando saranno in pensione, oppure oltre.

Anche quando il caso non è questo, le problematiche e le implicazioni che possono incidere sull’economia e dunque sulla serenità familiare sono diverse e tutte vanno affrontate con impostazioni diverse, anche se alla base possono essere individuati alcuni principi, che altro non sono che principi basati sul buon senso e sulla pianificazione di ogni passo che ci porterà verso il nostro obiettivo.

Premetto che parla chi, da quando è nato, ha cambiato casa già sei volte e crede che non è ancora finita.

Quale che sia la nostra situazione da affrontare, ci troveremo davanti a degli interlocutori: familiari, acquirenti, venditori, ditta di costruzioni, agenti immobiliari, finanziatore, notai, tecnici, ecc.

La cosa fondamentale, per cercare di ottenere il massimo (che non significa raggiungere l’eccellenza, bensì è il massimo che si può ottenere da una situazione senza danneggiare gli altri), è quella di riuscire ad instaurare con i nostri interlocutori il “rapport”.

Vi è mai capitato di incontrare qualcuno per la prima volta e constatare, nel giro di alcuni istanti, che vi era simpatico? O al contrario sentite immediatamente che una persona non vi andava a genio, magari solo dopo un saluto o una stretta di mano? Queste situazioni spesso si generano in un brevissimo lasso temporale ed a livello inconscio. Il caso della simpatia spontanea e immediata (cioè quando si è creato il rapport in maniera inconscia), è quello di due persone che si trovano sulla stessa lunghezza d’onda. Vi è da entrambe le parti agio, comprensione e fiducia.

Non sempre però il rapport è così spontaneo e magari piccoli gesti o parole possono compromettere l’instaurarsi dello stesso.

Il discorso qui introdotto con riferimento alla corretta gestione dei rapporti legati alla problematica casa, si può ovviamente estendere ad ogni altro ambito in cui sia necessario interagire con gli altri (quindi la quasi totalità delle attività della nostra vita).

Per esperienza ho potuto verificare che la comunicazione non è solo composta dalle parole che esprimiamo, ma è regolata anche dalla fisiologia e dalla voce. Ovviamente le parole e le frasi che esprimiamo possono dire molto di noi (cultura, classe sociale, convinzioni, valori). Ma da sole non sono sufficienti a definire il rapporto. La nostra fisiologia e cioè il modo di gesticolare, la postura, la posizione della testa possono far trasparire molte altre informazioni su di noi e, naturalmente, sulle persone che ci troviamo di fronte. Infine, la voce, ed in particolar modo il tono, la velocità ed il timbro, sono gli elementi che completano la costituzione del rapport.

Imparare almeno a riconoscere queste caratteristiche del nostro modo di comunicare con gli altri, potrà aiutarci ad esprimere meglio noi stessi.
Se qualcuno ha un’esperienza da esporre o una riflessione da fare, sarò ben lieto di toccare ancora l’argomento dell’instaurarsi del rapport, mentre sicuramente l’argomento “casa”, che è di interesse diffuso, sarà affrontato per gli altri aspetti che riguardano la fase di analisi e di valutazione che precede e segue il rapporto con i diversi interlocutori.

venerdì 23 ottobre 2009

Citazione motivazionale del 23/10/2009

Di tempo ce n’è sempre a sufficienza, se lo si usa correttamente (Johann Wolfgang Von Goethe).

mercoledì 21 ottobre 2009

Citazione motivazionale del 21/10/2009

La motivazione è ciò che ci fa partire. L’abitudine è ciò che ci fa andare avanti (sconosciuto).

lunedì 19 ottobre 2009

Cominciamo ad organizzare le risorse

Un proverbio Giapponese dice che “Si può rimanere fermi in un fiume che scorre, ma non nel mondo degli uomini”.

Avevo già intuito che, farsi trasportare dal vento, poteva essere una comoda strategia per affrontare la vita, benché non lasciasse spazio alla nostra possibilità di scelta.

Ne ho avuto la conferma personale quando ho cominciato a dare una rotta alla mia nave. Il vento, spesso, appare forte, ma bisogna riuscire a dare le giuste virate per portarsi di nuovo in rotta. E’ così che vedo la mia vita adesso. Non posso aspettarmi di puntare dritto senza mai sbandare. Devo avere la coscienza del momento in cui il percorso sta deviando; solo così, riconoscendolo, lo posso raddrizzare. Per far ciò bisogna avere l’orientamento giusto e bisogna focalizzare l’attenzione sulle giuste risorse.

Qualunque siano le nostre intenzioni (leggere un libro, dimagrire, fare sport, imparare una lingua, migliorare le finanze, scattare delle foto ecc.) innanzitutto bisogna ritagliare il “giusto tempo”. Ritagliare il giusto tempo vuol dire definire esattamente il momento o l’arco temporale in cui svolgere quell’attività o quell’azione che vi farà cominciare il percorso verso il vostro obiettivo. Scriverlo e definirlo nella maniera più precisa possibile; dovrà essere il momento della giornata che state aspettando. Magari all’inizio potranno essere solo 20 minuti, ma quei 20 minuti devono esserci.

Definito il momento, la concentrazione dovrà spostarsi sul “giusto approccio mentale”. Senza un approccio mentale determinato non avremo la forza per affrontare il nostro momento. Il giusto approccio mentale si concretizzerà anche nel considerare, un iniziale errore di rotta, come un feedback, che ci aiuterà a migliorare la nostra guida. Ovviamente, determinato il momento e individuato il giusto approccio mentale, dovremmo essere abili a concentrare la “giusta energia”. Senza energia le nostre azioni non sono incisive; senza energia le nostre azioni non ci daranno feedback.

A rendere armonica e definita l’organizzazione delle risorse che sto considerando, vi sono, a corollario, le “convinzioni”: le convinzioni regolano il comportamento umano; le convinzioni limitano la nostra libertà di scelta. Se ci rendiamo conto che le nostre convinzioni ci stanno deviando dall’obiettivo o non ce lo fanno percepire come raggiungibile, dobbiamo cominciare a lavorare sulla loro rimodulazione, concentrandoci sulle convinzioni che ci danno impulso positivo e scacciando quelle che ci reprimono.

Come dicevo nell’”Inizio”, la conoscenza deve aiutarci a far comprendere le cose che amiamo fare. Solo se ci liberiamo dalle convinzioni tradizionali, a volte cieche, inculcateci dai nostri genitori, dai nostri insegnanti, dalla società, riusciremo a gestire consapevolmente le nostre risorse e ad utilizzarle per fare ciò che aiuta la nostra esistenza. Ovviamente non tutte le convinzioni, che abbiamo e che ci sono state “inculcate”, sono limitanti. Dovremo essere bravi a farne le giuste distinzioni.

Mi auguro che, gli argomenti che ho affrontato in questo capitolo, siano adattabili anche alla vostra esperienza di vita, in modo da darvi gli spunti giusti per cominciare a controllarli permettendovi di organizzare le vostre “imprese” personali. Non mancherò comunque di ritornare in maniera più approfondita su alcuni concetti, man mano che in questo cammino affronterò esperienze concrete, magari cogliendo lo spunto anche dal vostro contributo…

Citazione motivazionale del 19/10/2009

L'esperienza è figlia del pensiero e il pensiero è figlio dell'azione. Benjamin Disraeli

lunedì 12 ottobre 2009

L'inizio

Mi piace pensare a questo spazio come ad un “carnet de voyage” in cui annotare tappa per tappa tutte le sensazioni, emozioni, delusioni, interrogativi, dolori,  risposte con cui mi sono confrontato e ancora mi sto confrontando, durante il corso del viaggio. Un viaggio interiore, iniziato molto tempo prima di questo momento, quando è cambiato il mio modo di approcciare l’esistenza; quando, improvvisamente, ho smesso di fare le cose che si dovevano fare e ho cominciato a fare le cose che amavo. Prima dovevo studiare perché studiando si aveva più possibilità di trovare un lavoro e in tal modo si potevano avere le risorse per comprare una macchina o per comprare altri beni normalmente ambiti nella nostra società.

Oggi studio per “conoscere”; il conoscere non come fine dell’attività di studio, ma il conoscere per “apprendere nozioni” e per confrontarle con la propria interpretazione degli accadimenti umani; oggi faccio un lavoro che mi piace e che rispecchia le mie caratteristiche, salvo ovviamente confrontarmi con un ciclico calo di stimoli (dovuto a nuove scoperte sull'essenza del proprio io). Riesco a trovare il tempo per dedicarmi ad altre passioni che prima trascuravo. E poi alla famiglia e, in senso più ampio, “agli affetti”, cerco di dare tutto il tempo che si può, perché non è mai abbastanza (e non vuol essere questa l'espressione di un luogo comune).


Questo non vuol dire che io abbia trovato “l’equilibrio del tutto”, ma in me si è consolidata la consapevolezza che si deve tendere a questo equilibrio ed una volta che si è vicini, cercare di non far perdere la proporzione ai diversi pesi. Naturalmente deve essere un processo graduale che può essere affrontato a tappe, facendo sempre ogni singola cosa con dedizione.


Mi spiego meglio: la nostra vita è composta da svariate sfere di interesse; c’è la sfera dei rapporti personali, c’è la sfera della professione, c’è la sfera della salute, la sfera della spiritualità, la sfera delle finanze e ci sono tutte le sfere che possono far parte dei nostri interessi e passioni personali. La nostra ricerca, il nostro viaggio, dovrebbe tendere, secondo quanto personalmente sto constatando, a quello che io chiamo l’“Equilibrato Benessere” (concetto che ho incontrato nella lettura e che ho fatto mio), che non coincide con l’essere eccelso in un qualche campo, ma passa per l’equilibrio di tutti quelli che sono gli interessi e le passioni della vita. Quando qualcosa nella nostra vita è trascurato o non tenuto nella dovuta attenzione, può capitare che crei squilibrio alla nostra esistenza; non importa quanto siamo stati bravi a sviluppare le nostre attitudini in altri campi della vita: l’elemento non proporzionato agli altri, da solo, potrà creare uno squilibrio ed un disorientamento nocivo se non regolato per tempo.


E dunque, lungi dal fare calcoli matematici per mantenere la giusta proporzione nella nostra vita, è bene avere all’orizzonte la meta del nostro viaggio, senza mai perdere di vista l’essenza dell’oggi, che deve spingerci verso la convinzione che non conta solo dove si vuole o si può arrivare: ciò che conta è l’intensità delle tappe che ti portano verso qualcosa...